domenica 17 giugno 2007

contro l'uso del carbone, continua la lotta nella regione.

La delegazione dei “marciatori” no coke partita da Tarquinia il 15 giugno ha concluso ieri sera la seconda tappa presso l’oasi regionale di Macchiatonda. Stamani partenza per arrivare al bosco di Palo Laziale.

I rappresentanti dei comitati no coke hanno concluso ieri la seconda delle cinque tappe previste per arrivare martedì prossimo al Ministero dello Sviluppo Economico e consegnare a Pierluigi Bersani il documento con la richiesta di riapertura della conferenza dei servizi relativa alla centrale di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia.

Anche ieri sono state decine di migliaia, sull’Aurelia, le ovazioni, gli incitamenti degli automobilisti e addirittura gli applausi al passaggio dei “marciatori” e delle loro bandiere a Santa Marinella e a Santa Severa, segno inequivocabile che la contrarietà al carbone delle popolazioni è sempre viva e in maniera sotterranea, come un fiume carsico, aspetta solo il pertugio adatto per ritornare in superficie. In questo caso il pertugio sono i “marciatori” che con il loro andare lento invitano tutti a riflettere sugli eccessivi allarmi dettati dalle presunte necessità energetiche.

Lungo il cammino i rappresentanti dei no coke hanno trovato la solidarietà e la magnifica accoglienza dei comitati di Santa Marinella, che hanno accolto i marciatori prima nella stessa località balneare e in serata nell’oasi naturalistica di Macchiatonda, presso il castello di Santa Severa.

Oggi la terza tappa con arrivo previsto al bosco di Palo Laziale, dove i “marciatori” saranno accolti dai comitati di Ladispoli e Cerveteri.

No al carbone e si all’energia pulita continua ad essere lo slogan della marcia che durante il percorso ricorda continuamente a tutti i danni che la massiccia presenza di centrali termoelettriche nell’Alto Lazio ha prodotto in passato e i pericoli che si profilano per il futuro tramite l’uso del carbone.

Agricoltura, turismo, ambiente e salute corrono gravi rischi a causa di scelte che nulla hanno a che vedere con la salvaguardia del territorio e con la necessità di produrre energia: la scelta del carbone è motivata unicamente da interessi stragico-economici che riguardano solo chi sta costruendo la centrale.

Dopo la conclusione della marcia le proteste no coke no si fermeranno: per il 23 giugno è prevista una manifestazione a Civitavecchia con ritrovo dei partecipanti a Piazza Vittorio Emanuele II alle ore 16,30.

Notizia tratta da tusciaweb.it