lunedì 18 giugno 2007

La Garbatella


Come non innamorarsi di un quartiere così? Un oasi nel caos della metropoli Capitale d'Italia. Per chi non la conoscesse è un invito a visitarla, nel silenzio ed a piedi tra i vicoli e le stradine, le scalette ed i giardinetti intercomunicanti, soffermarsi tra i profumi delle migliaia di alberi e fiori presenti ad ammirarne l'architettura. una concezione fine ottocento di una città giardino pensata allora per le famiglie degli operai (!) , che mantiene il tessuto sociale genuinamente popolare ormai da tante generazioni.
Qui vediamo alcune immagini con i simboli di un sentimento inequivocabile ed intatto. Come recitava una famosa canzone di Piero Brega " Una città ribelle e mai domata..."

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4 commenti:

Anonimo ha detto...

E' inevitabile, almeno per uno come me che abita a Rimini, ma a leggere quanto hai scritto e le foto, non può non venire in mente "lo splendido 40enne" Nanni Moretti in "Caro diario", quando in vespa imbocca una strada solitaria e dice: "Ecco, questa è la Garbatella...". A Roma sono venuto spesso, ma non la conosco la Garba, quindi mi riesce difficile parlarne. Ma l'espressione che hai usato, "un'oasi nella metropoli", spiega molto bene molte cose. Soprattutto quel gatto in appollaiato in cima al pilone di cemento spiega molto bene l'agiatezza che si può respirare. Tuttavia è un quartiere popolare la Garba, o sbaglio Roby?

MaTt

Roberto Agostini ha detto...

La Garbatella E' l'espressione più autentica di quel che si narra come "Romanità", nella migliore accezione possibile, quella della solidarietà, degli aromi che l'olfatto intercetta mentre passeggi silente tra i lotti, del bucato appena steso e dell'erba appena tagliata, non c'è una casa uguale all'altra e tutte bellissime.
Serenità è quel che si prova in quel Rione, un silenzio come in pochi altri luoghi della città, e non certo tra la Cristoforo Colombo e la via Ostiense, come la Garbante...un abbraccio.

Anonimo ha detto...

Non avevo mai sentito parlare di questa zona di Roma,ma é davvero come la descrivi?
Silvia Antonelli.

Unknown ha detto...

io ci sono nato in quel lotto.li ci sono ancora i ricordi i profumi della mia infanzia...gli alberi d'ulivo che hai dananti a te per anni ci hanno dato le olive dolci.se passo di li e ci passo spesso ti vengo a trovare..e ti racconto la storia della garbatella