martedì 10 luglio 2007
Lou Reed' s "Berlin", ad Arezzo domenica 8 luglio 2007, un concerto di enorme spessore. Se capitate nelle vicinanze non perdetelo, nei prossimi giorni sarà a Cremona ed a Cagliari.
da notare la presenza del grandissimo chitarrista Steve Hunter colui che ci incantò con i suoi assoli sul memorabile "Rock'n Roll animal". Uno dei miei dischi preferiti in assoluto di tutti i tempi.
da notare la presenza del grandissimo chitarrista Steve Hunter colui che ci incantò con i suoi assoli sul memorabile "Rock'n Roll animal". Uno dei miei dischi preferiti in assoluto di tutti i tempi.
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4 commenti:
Lou Reed è della stessa razza di Keith Richards. E neanche meno stravagante rispetto al guitar dei Rolling. Caso mai più discreto e meno enfatico nelle sue trasgressioni, ma nei contenuti allo stesso pari di Keith. Stessi colori di guerra, per dirla con Sergio Rubini che non centra un cazzo, ma non è colpa mia se in Amnèsia rifila questa battuta ad Abatantuono e piacendomi la faccio mia. Sono cresciuto a piada e Lou Reed, so tutto di lui e trovo che abbia scritto canzoni fantastiche, a cominciare dall'inno dei tossici "Prefect day". Però alla fine mi dico: la voce è quasi sempre quella, la chitarra non è certo quella di Clapton o Knoffer. Mi viene il dubbio che Reed abbia saputo vendersi molto bene anche a livello d'immagine e abbia adottato, o chi per lui, un ottimo marketing personale. Come in Trainspotting viene ricordato che ha fatto cose egregie, sempre nello stesso film viene sottolineato che non è stato sublime. Silenzioso quanto basta per chiedersi cosa starà facendo, calibra la sua immagine in cameo dorati in alcuni film. Il più bello è certamente quello dove compare con gli occhiali senza lenti, Blue In the Face, dove si rivolge alla cinepresa e s'introietta in un discorso alla Jim Jarmusch, altro soggetto che si presta per un altro cameo sempre nello stesso film dal cast urlante ma non bellissimo, anzi alla fine carino e basta. Ebbravo Roby che ti giri i concerti per l'Italia con Nico, non dei Velvet e amica di Andy Wharol, il "figlio" illegittimo e minore di Jean-Michel Basquait. Una chicca per chi non lo sapesse. Tutte le canzoni che formano il disco "The Velvet Underground & Nico", sono state registrate in due soli giorni in un decrepito studio di New York, lo Scepter Studios, nell'aprile del 1966. Le incisioni vennero finanziate da Warhol (che dipingeva su tele impregnate di urina di latino-americani) e dalla Columbia Records, che si interessò con la speranza di poter vendere il prodotto ad un'altra compagnia. Dell'album, Brian Eno, disse: "Solo duemila persone comprarono Velvet Underground & Nico, ma finirono tutti per fondare un gruppo".
Ciao Roby, ciao Nico, ciao MaTt.
Matteo caro, cosa dire se non che l'esimio Lou (a Roma lo chiamiamo il "lurido", amichevolmente s'intende...)
sono cresciuto con lui,Jimi e Miles, spaziando da Antony Braxton ai Devo, scavalcato muri per vedere i ramones, ascoltando per mesi di fila il piano di Jarrett, andato a sdraiarmi in piazza per meglio ascoltare i Gong dal vivo e rimescolato i sensi per i Weather Report, e sono andato a Berlino per David Bowie, camminando rasente il muro senza sapere che lo fosse.
Ho corso tra i lacrimogeni nel 1975 al palasport senza nemmeno averlo visto salire sul palco, l'ho rivisto alle cascine di Firenze ed al Circo Massimo a Roma, sono andato a Bologna nel 1993 per la reunion dei Velvet Underground, senza la Nico (la chanteuse) che avevo già ammirato due volte qui in due teatri in differenti periodi
prima che cadesse dalla bicicletta, fumava un paio di pacchetti di marlboro a serata...
Mi mancava sempre quel "Berlin" che ho ammirato l'altra sera in piazza Grande, mentre si dilatavano le note di Sad song tra le antiche pietre aretine, sentivo un calore agli occhi, poi sono tornato tra le braccia della mia Nicostella con tanti ricordi che condivido qui con te e tutt* coloro che passeranno di qui. Passaggi nella Storia, appunti di vita. non lasceremo mai il lato selvaggio, proprio non è possibile.
Io mi sono massacrtao in 4 anni (dal 1979 al 1983) per errori di vene commessi in gioventù. Come fa questa gente, come Lou Reed, a reggere così tanti anni? Dite che i soldi siano la risposta che sbaraglia ogni dubbio per far spazio ad ogni verità? Mah...
Matt
Caro mat, non conosco queste situazioni personalmente, quindi non mi ci avventuro altrimenti direi cavolate...
senz'altro Lou ha passato momenti bui, ed il fatto che sia arrivato a quell'età ancora sul palco è una cosa che dovrebbe essere da stimolo per chiunque, oltre che una speranza per tutti.un abbraccio.
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