lunedì 29 ottobre 2007
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Roberto Agostini fotografo.
Se eri un bambino negli anni 50, 60 e 70
Come hai fatto a sopravvivere ?
1.- Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né airbag...
2.- Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo.
3.- Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con vernici a base di piombo.
4.- Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle porte.
5.- Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco.
6.- Bevevamo l'acqua dal tubo del giardino, invece che dalla bottiglia dell'acqua minerale...
7.- Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa, ricordavano di non avere freni. Dopo vari scontri contro i cespugli, imparammo a risolvere il problema. Si, noi ci scontravamo con cespugli, non con auto!
8.- Uscivamo a giocare con l'unico obbligo di rientrare prima del tramonto. Non avevamo cellulari... cosicché nessuno poteva rintracciarci. Impensabile.
9.- La scuola durava fino alla mezza, poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia
(si, anche con il papà ).
10.- Ci tagliavamo, ci rompevamo un osso, perdevamo un dente , e nessuno faceva una denuncia per questi incidenti. La colpa non era di nessuno, se non di noi stessi.
11.- Mangiavamo biscotti , pane olio e sale, pane e burro, bevevamo bibite zuccherate e non avevamo mai problemi di soprappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare...
12.- Condividevamo una bibita in quattro... bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno moriva per questo.
13.- Non avevamo Playstation, Nintendo 64, X box, Videogiochi, televisione via cavo con 99 canali, videoregistratori, dolby surround, cellulari personali, computer, chatroom su Internet... Avevamo invece tanti AMICI.
14.- Uscivamo, montavamo in bicicletta o camminavamo fino a casa dell'amico , suonavamo il campanello o semplicemente entravamo senza bussare e lui era lì e uscivamo a giocare.
15.- Si! Lì fuori! Nel mondo crudele! Senza un guardiano! Come abbiamo fatto? Facevamo giochi con bastoni e palline da tennis , si formavano delle squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti per giocare e gli scartati dopo non andavano dallo psicologo per il trauma.
16.- Alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno lo ripetevano. Nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogo, nessuno soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né di iperattività; semplicemente prendeva qualche scapaccione e ripeteva l’anno.
17.- Avevamo libertà, fallimenti, successi, responsabilità ...
e imparavamo a gestirli.
La grande domanda allora è questa:
Come abbiamo fatto a sopravvivere ? ed a crescere e diventare grandi ?.
3 commenti:
ah, ah, ah, ah, bella Roby! Quella maglia blu ti frega proprio. Chi è che oggi porta ancora la maglia blu :)?
Rivedo la Yaris, evvai!
Dovevi folampare la Marini o la Alberti?
Il MEI è vicino, questo fa si che noi ci avviciniamo all'evento. Siamo pronti? Siamo nati per essere pronti.
MaTt
Caro Matteo, il tempo scorre e si vive oramai più al negozio che altrove, e ne son ben contento, non ci si annoia di certo. quella nella foto è via Giorgi dove siamo, a Roma.
L'obiettivo è gagliardo no? me la rifarò meglio, cmq è un gonfiabile pubblicitario che ha il fotografo a fianco a noi, bella gente qui, un sacco di botteghe d'artigiani e nessuna rottura di scatole, bene così. il MEI di Faenza a grandi passi. ps: se ti iscrivi a myspace e poi cerchi il profilo del MEI ti invitano basta che stampi il tuo personale profilo e lo consegni allacassa per entrare free.
Ma è una macchina fotografica o uno smaterializzatore?
Grazie per essere passato!
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